Labo Suisse torna nei Bio Store FARMANATURA

Siamo lieti di annunciare a tutti i nostri clienti il ritorno di un Brand importantissimo sui nostri Scaffali: LABO SUISSE.
Labo Suisse è leader nel mercato dei brand dermo-cosmetici di alta gamma ispirati alla medicina estetica.

Novità Cannabis

Grande novità nei nostri Bio Store!!! Siamo sempre alla ricerca di prodotti innovativi e naturali per il benessere dell'organismo! Per questo abbiamo selezionato per voi un'originale gamma di prodotti a base di canapa, come alimenti, tisane e oli al 100% naturali.
Per presentarvi questi prodotti vi riportiamo un articolo, dal blog del nostro fornitore, in cui si parla dei benefici della cannabis...buona lettura!

 

Dal Blog di CBWeed:

LA VIA DI SOMMINISTRAZIONE PER CANNABIS TERAPEUTICA: ORALE O INALATORIA?

Oggi sempre più persone ricorrono all’uso di cannabinoidi per curare o tenere sotto controllo le proprie patologie.

Niente di più semplice: la scienza medica ha ampiamente dimostrato che CBD, THC e altre molecole presenti nella cannabis hanno grandi potenzialità in questo campo e si è passati dalla teoria alla pratica per sfruttare queste doti della pianta. Molti medici scelgono di prescrivere cannabis ai propri pazienti per vari motivi, ma quale forma è consigliata per ottenere il massimo effetto curativo? Scopriamo insieme i vantaggi e gli svantaggi delle differenti vie di somministrazione della cannabis terapeutica.

Oggi ci sembra una novità, ma fino alla prima metà del ‘900 la cannabis era in molti paesi considerata alla stregua di un farmaco di uso comune, successivamente la cannabis è stata letteralmente cancellata dalla farmacopea internazionale e per molto tempo etichettata dalla medicina tradizionale come priva di effetti terapeutici. Oggi sappiamo quanto questo sia stato un grosso equivoco nato da pregiudizi e preconcetti che ci hanno fatto dimenticare quello che i nostri predecessori già sapevano: la cannabis ha grandi capacità curative!

Da diversi anni la medicina moderna è tornata sui suoi passi facendo della cannabis terapeutica una realtà affermata, anche in Italia c’è quindi la possibilità di assumerla come un farmaco sotto controllo medico e previa prescrizione. Per alcune patologie croniche o per problemi di salute fortemente debilitanti può essere acquistata a carico del sistema sanitario nazionale (grazie al decreto del 9 novembre 2015 con il quale il ministero della Salute ha regolamentato la produzione nazionale e le preparazioni farmaceutiche a base di cannabis specificando anche la destinazione di questi prodotti).

Gli ambiti che possono prevedere la prescrizione di cannabinoidi spesati dallo stato sono: l’esigenza di analgesia in patologie che implicano spasticità associata a dolore; di analgesia nel dolore cronico (malattie reumatiche o neuropatie); di un farmaco antiemetico, anticinetosico, o stimolante dell’appetito; di un farmaco ipotensivo come ad esempio nel glaucoma resistente alle terapie convenzionali; per facilitare il controllo dei movimenti involontari nella sindrome di Tourette. Lo stesso documento precisa che la cannabis può essere prescritta anche per altri impieghi e per l’analgesia di tutti i tipi di dolore, ma generalmente in questi casi resta a carico del paziente.

Le forme prescrittive sono ad oggi di due modalità: orale o inalatoria. In base alle vostre preferenze e alla tipologia di patologia potrete valutare con il vostro medico come assumere i cannabinoidi che vi sono stati prescritti.

 

Le vie di somministrazione della cannabis terapeutica

Come per qualsiasi altro principio attivo, anche per la cannabis la via di somministrazione scelta determina l’intensità e la durata dell’azione del farmaco assunto. Cambiano l’assorbimento, la distribuzione nell’organismo e il metabolismo dei cannabinoidi e quindi la scelta della modalità di somministrazione è molto importante e va valutata con attenzione alle personali necessità. Una via non è migliore dell’altra, semplicemente ci sono pro e contro da valutare a seconda del caso specifico.

La via orale (soprattutto oli concentrati e capsule) è certamente la via d’assunzione più consigliata dai medici per le patologie croniche in quella fetta di mondo dove la cannabis terapeutica è una realtà affermata soprattutto perché ha ridottissimi effetti collaterali, performance durature e il dosaggio è molto semplice da controllare; l’inalazione invece è suggerita soprattutto per il controllo del dolore acuto, per la relativa rapidità di azione.

Fanno la differenza soprattutto le caratteristiche specifiche del prodotto scelto, in particolare il grado di lipofilia/idrofilia e la sua biodisponibilità. Questo perché i derivati della cannabis sono lipofili e quindi scarsamente solubili in acqua, vanno assunti in presenza di olii, grassi o solventi polari come l’alcol etilico se si sceglie la via orale. L’inalazione invece può essere una via rapida e comoda per l’introduzione dei principi attivi prescritti, si può valutare la vaporizzazione o l’inalazione.

Ovviamente si deve avere un buon controllo sulle temperature alla quale la cannabis viene sottoposta, per mantenerne intatte le proprietà curative. L’inalazione della cannabis per combustione è una via molto gettonata da chi ha l’abitudine al fumo di sigaretta, ma non è la più raccomandata dal punto di vista terapeutico perché ha qualche risvolto negativo per le vie aeree.

Se volete introdurre nel vostro corpo cannabinoidi per via inalatoria ma temete i risvolti negativi che aspirare il fumo può generare avete alternative valide, prima tra tutte la vaporizzazione, dove il riscaldamento della cannabis è limitato e raggiunge temperature di 160-230°C, riducendo il quantitativo di monossido di carbonio prodotto e di sottoprodotti tossici e minimizzando quindi il rischio di problemi respiratori associati e migliorando la disponibilità di principi attivi.

Sono poi nate anche alcune nuove modalità di assunzione per inalazione, ad esempio il dabbing che utilizza concentrati ricchi di cannabinoidi invece delle infiorescenze ma in Italia ancora questo non è un metodo molto consigliato a livello terapeutico anche perché non supportato da abbastanza evidenze scientifiche per quanto riguarda gli effetti collaterali.

Biscotti con la zucca con cocco e cioccolato fondente

Presentazione

Non è ottobre se in cucina non abbiamo una zucca. Sono tantissimi i modi per cucinarla ed è sempre in grado di regalare grandi soddisfazioni sia per le preparazioni salate che per quelle dolci. 

Se non avete mai provato a realizzare anche dei biscotti con questo meraviglioso ortaggio, è arrivato il momento! Oggi ti raccontiamo la ricetta di questi profumatissimi biscotti realizzati con la purea di zucca, il cocco e il cioccolato fondente alla cannella. Dorati e croccanti fuori, morbidi e profumatissimi all’interno, grazie anche alle spezie che abbiamo utilizzato per la cottura della zucca: la cannella e l’anice stellato. Dei biscotti buoni e sani, adatti a tutti perché vegan. Noi vi consigliamo di gustarli con una tazza di tisana alla frutta, profumata e fumante!

 

Tempi

Tempo di preparazione 20 minuti
Tempo di cottura 15 minuti più il tempo di cottura della zucca

Ingredienti

280 g di farina di farro integrale*
due cucchiai di farina di cocco*
200 g di purea di zucca
1 cucchiaino lievito per dolci
80 g di cioccolato fondente alla cannella*
120 g di zucchero di canna*
60 g di burro di cocco*
Un pizzico di sale
Anice stellato
Cannella

* i prodotti contrassegnati con l'asterisco li trovi in tutti i nostri Bio Store

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Preparazione

STEP 1
Per preparare i biscotti, iniziamo tagliando la zucca a cubetti e cuociamola in un pentolino con due cucchiai di acqua, due bacche di anice stella e un po’ di stecca cannella, per 10 minuti fin quando sciacciandola con una forchetta risulterà morbida.
Scoliamola bene con un colino e teniamo da parte l’acqua rilasciata in cottura. Togliamo le spezie e frulliamola per ottenere una purea.

STEP 2
Ora uniamo alla purea di zucca, ancora tiepida, il burro di cocco e mescoliamo fin quando il burro sarà completamente sciolto e amalgamato alla zucca

STEP 3
In una ciotola grande, uniamo le polveri: la farina di farro, di cocco, lo zucchero, il sale, il lievito. Aggiungiamo alle polveri il composto di zucca e burro di cocco e amalgamiamo prima con un cucchiaio, poi con le mani, e se necessario aggiungiamo un po’ dell’acqua di cottura della zucca, dobbiamo ottenere un panetto compatto e omogeneo. Tritiamo il cioccolato e uniamolo al nostro panetto, mettiamo in frigo per 30 minuti. Trascorso il tempo necessario, stendiamo l’impasto tra due foglie di carta forno infarinati, ad uno spessore non troppo sottile di 0,5 mm, circa.

STEP 4
Ora con un coppapasta da 6 cm, ricaviamo i nostri cerchi. Se non avete un coppapasta potete usare un piccolo coperchio di un vasetto o una tazzina. Con un coppapasta più piccolino, da 2 cm, realizziamo il buco al centro.

STEP 5
Sistemiamo i biscotti su una teglia coperta da carta forno distanziando l’uno dall’altro. Cuociamo per 15 minuti in forno statico a 180°, fin quando i biscotti saranno dorati e leggermente croccanti

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